venerdì 25 marzo 2011

Un sogno in punta di piedi


Salve,
sono Veronica Valepiano, un'ex alunna delle Biancheri (3^G - anno scolastico 2008/2009). Tramite mia sorella ho scoperto il blog della scuola e mi piacerebbe pubblicare il mio tema sulla danza. Se ciò non fosse possibile, grazie lo stesso.
Di Veronica VALEPIANO
Un sogno in punta di piedi
Vestita di body, collant, pantaloncini, scarpette e con i capelli legati uno stretto chignon, entro in palestra e tutti i miei pensieri vengono annullati, come se quella stanza fosse sotto l'influenza di qualche magia che non ti fa pensare ad altro che alla danza. Appoggio la mano destra alla sbarra, mi preparo mentalmente e fisicamente: schiena dritta e addominali contratti per l'equilibrio, collo e spalle rilassati e testa pronta a seguire la mano. Iniziamo col solito riscaldamento: plié, di nuovo plié e grand plié, cambré e poi si ripete il grand plié. Sempre la stesso semplice esercizio, ma ogni volta è sempre un'emozione sentire i muscoli contrarsi, rilassarsi e stirarsi! E' una gioia indescrivibile sentire il corpo che duole sotto lo sforzo dell'esecuzione di una variazione perfetta! 
E' una soddisfazione immensa togliersi le punte a fine lezione e scoprire che sul quarto dito del piede si è formata una bolla; in quel momento non penso al male che mi farà quando camminerò, ma capisco che mi sono davvero impegnata,che oggi sono migliorata un pochettino di più! Non posso certo sperare di diventare un'Eleonora Abbagnato o una Carla Fracci, ma mi impegno, ci metto tutta la mia forza di volontà durante le lezioni, dalla sbarra, al centro fino alla diagonale. 
Ogni tanto mi capita di vedere, in televisione o al computer, dei ballerini professionisti e un po' mi emoziono: osservo la perfezione dei loro movimenti, la leggerezza dei loro grand jeté, il modo armonioso in cui muovono le braccia e la facilità con cui compiono tutta la serie di saltelli, piroettes e prese. 
Penso che dopotutto anche loro hanno iniziato come me. Ricordo ancora la prima volta che ho varcato la soglia della palestra: sulle specchio il riflesso di una timida bambina di 6 anni, alta per la sua età, ma un po' paffutella, mi guardava. Marisa, la nostra insegnante, ci aveva fatto mettere alla sbarra e ci aveva insegnato il nostro primo esercizio. Così ha cominciato a crescere la mia passione, da un dégagé un po' storto ed un plié con le ginocchia troppo in avanti per essere considerato tale. Lezione dopo lezione la danza ha preso un posto nel mio cuore che, anche se non dovessi più continuare, rimarrà sempre riservato a lei.

2 commenti:

  1. Grazie mille! :) :) :) (Veronica)

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  2. Se ti piace una cosa ci metti tutto il tuo impegno ^^ E mano a mano ti appassioni sempre di più!
    E anche se cadrai tante volte, rialzati e riprovaci, perché se ti piace veramente una cosa, non lasci perdere alla prima difficoltà, e anche se sarà dura, se ti farai male tante volte, se ci metti tutta la tua forza e il tuo amore, raggiungerai la vetta!
    E questo che mi ripeto ogni volta che un disegno non mi viene bene :DD ci provo tante volte, e alla fine il disegno verrà bene!

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