venerdì 8 aprile 2011

Profughi a Ventimiglia


Un tema in classe può essere l'occasione giusta per riflettere sul mondo che ci circonda, anche sulla nostra piccola città dove, a volte, accadono eventi che ci riportano alla Storia.
di Federico Taggiasco II^ B
Caro Poldo,
quando mi rivolgo a te è perchè sono triste e confuso perciò che sta accadendo nel mondo.
Come saprai nella mia città, Ventimiglia, in questi giorni sono giunti, dall'altra parte del Mediterraneo in guerra e in rivoluzione, molte persone in fuga da quella realtà terribile.
Certamente ho già vistoalla televisione queste immagini tristi, però vederle veramente mi provocano un miscuglio di sentimenti che non riesco nemmeno a mettere a fuoco lucidamente.
Essi sono ragazzi molto giovani con la pelle scura e hanno un atteggiamento fiero e dignitoso.
A piccoli gruppi, senza disturbare, camminano per la nostra città.
Sono pensierosi e tra di loro parlano arabo o francese.
Mio nonno mi ha raccontato che queste persone affrontano un viaggio molto pericoloso e che a volte, qualche barcone affonda nelle acque del mare con tutto il suo carico di umanità dolente.
la maggior parte di essi sbarcano nel porto di Lampedusa.
In uno di questi viaggi è nato addirittura un bambino. questa nascita in mare mi fa venire in mente la "Bibbia" nella parte in cui si narra quando Mosè fu salvato dalle acque.
sarà perchè sono ancora piccolo ma non riesco a capire il perchè nel nostro pianeta circolano liberamente i pesci, gli uccelli, il denaro, le armi e la droga e mi sembra proprio ingiusto che queste persone, che sono arrivate fino quì dopo tanti sacrifici non possano proseguire il loro viaggio.
Essi non vogliono rimanere quì, desiderano raggiungere amici o parenti che già vivono in Europa.
Quello che attira questa povera gente credo sia il modello europeo di società nella quale si vive con difficolta, a volte, ma dove ognuno può realizzare un progetto di vita.
Queste persone cercano un futuro. Non capisco la gente che prova sentimenti di intolleranza nei loro confronti.
Nella nostra storia noi italiani, abbiamo conosciuto questi dolori poichè siamo un popolo di emigranti.
La mia città in questa occasione si è dimostrata civile e umanamente disponibile dando a queste persone un'accoglienza dignitosa, alleviandogli il disagio e la sofferenza.
Io sono molto orgoglioso di questo e ringrazio le organizzazioni che hanno collaborato con l'Amministrazione Comunale.
Ciao Poldo, a presto con notizie migliori
il tuo grande amico Fede

1 commento:

  1. Si sono daccordo ma molti di questi non sono profughi di guerra cioe' clandestini.
    E' vero molti italiani sono emigrati ma sono partiti tutti con i documenti in tasca !!

    RispondiElimina

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