mercoledì 7 dicembre 2011

"Quel mostro chiamato Facebook"

Un tema a piacere
Dal 2008 in Italia e nel resto del mondo è incominciata la moda dei social network e in particolare di Facebook. 
 Questa cosa ha dato inizio ad una vera e propria malattia, ossia la dipendenza da Facebook, che si verifica nella maggior parte dei casi negli adolescenti. 
I sintomi della dipendenza da Facebook assomigliano proprio a quelli della dipendenza da droghe e sono ansia, paura di essere esclusi dal mondo, sudorazione fredda e possibilità di avere più personalità. Si ha sempre bisogno di aggiornare il profilo, condividere foto o esperienze virtuali e farsi sempre più amici irreali, tralasciando quelli veri ed immergendosi in un mondo che è tutto virtuale. In più, con questa mania di avere sempre più amici ci si può imbattere in brutte persone che si fingono amici e poi approfittano delle ragazzine ingenue. Così si finisce col vivere brutte esperienze che possono segnare la vita di un'adolescente. 
E' certo che Facebook è utile per trovare vecchie amicizie e per mantenere i contatti con amici lontani, ma sopratutto gli adolescenti tendono a lasciarsi prendere la mano e così finiscono in un ciclo che ti spinge a stare ore e ore online parlando o, meglio, chattando con persone che non hai mai visto, mettendosi in mostra. Perché alla fine i ragazzi usano Facebook per far vedere a tutti quanto sono belli e alla moda. In più penso che alcune persone si iscrivono a Facebook solo per fare i "pecoroni", nel senso che si iscrivono per il gusto di dire "Anch'io ho Facebook!". Quindi, se uno vuole essere originale basta dire "Io invece non ho Facebook!", no? 
Il problema è infatti il modo in cui i giovani usano Facebook, perché in alcuni Paesi dell'Africa, dove questo social network si sta diffondendo, Facebook viene usato come mezzo di comunicazione per scambiarsi opinioni e magari trovare un modo per ribellarsi contro governi ingiusti e non democratici o dittature. 
Pensate che in Egitto, se non sbaglio, una madre ha chiamato sua figlia Facebook proprio perché è stato una vera innovazione per quei Paesi! Per questo io penso che Facebook sia un mezzo di comunicazione straordinario, ma che se usato superficialmente per mettersi solo in mostra, è come un mostro che rovina la vita reale.
Valentina VALEPIANO

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